Un Bianchello che Sa di Champagne

Bianchello Ribelle, Bianchello del Metauro, Tenuta Cà Sciampagne.

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Stiamo parlando di un vino prodotto con uno dei vitigni meno conosciuti d'Italia, tale Bianchello del Metauro. Dal nome del fiume Metauro che sfocia nell'adriatico a Fano, nelle Marche. Diciamo subito che già il nome del vitigno "Bianchello", diminutivo, non lo rende nobile all'attenzione. Questo Bianchello in particolare è anche "ribelle" per scelta del produttore. A compensazione del suo nome non certo sontuoso, dobbiamo dire due cose: che il vitigno è ottimo e colpevolmente ignorato da esperti e consumatori, e che, in questo caso, il "Ribelle" ha il suo perché. Si tratta di "uve raccolte e selezionate a mano, fermentazione spontanea con soli lieviti indigeni in acciaio, macerazione di 3 mesi, separazione manuale e per gravità dei mosti/vini dalle bucce e fecce. Nessuna filtrazione, nessun solfito aggiunto e imbottigliamento manuale per gravità", citando la scheda prodotto di Rolling Wine. Certo incuriosisce anche il nome del produttore, "Tenuta Cà Sciampagne", che richiama o schernisce la nota regione francese dalle costose bollicine. A proposito di questo, nel sito dell'azienda troviamo scritto che: "Tenuta Ca’ Sciampagne deve il suo nome alla località catastale su cui sono piantumati buona parte dei vigneti". Verità o edulcorazione di qualche scritto arcaico, di fatto questo Sciampagne sembra proprio una simpatica allusione. E il design dell'etichetta? Uno stemma (molto bello) e un disegno antico (l'azienda si trova alle porte di Urbino), impaginazione ordinata (se non ordinaria), canoni classici, promossa con un 6 politico.
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