Septette, Pinot Noir, Dancin Vineyards.
C'è poco da dire: qui c'è un'idea. Anzi, c'è molto da dire. Iniziamo con il nome dell'azienda, "Dancin", che assona con dancing, danzare. Ma di fatto questo nome deriva dai nomi propri dei due titolari: Dan e Cindy. Dan ha nonni italiani e condivide con Cincy una grande passione per il "re dei francesi". il Pinot Noir. Tutto questo si concretizza in una azienda vinicola in Oregon. Un mix formidabile di filosofie e tradizioni "sparse" per il mondo. Passiamo alle etichette e all'idea principale del design che possiamo vedere e godere in esse: una ballerina classica viene vestita con degli "slanci" di vino, degli spruzzi molto ben ripresi fotograficamente. La ballerina danza col vino. L'effetto estetico è sorprendente perché da lontano il vino sembra proprio un vestito. Facendo attenzione si scopre il "trucco", ovvero l'idea visiva. Cosa comunicano queste immagini? Eleganza, innazitutto. Qualità, dinamismo, bravura, eccellenza, equilibrio, fascino, passione... e quante altre sensazioni? Potremmo andare avanti ancora con molte parole e definizioni. Tutto in una immagine di sintesi che occupa lo spazio di una piccola etichetta. Questo accade quanto le idee "parlano", e comunicano un sacco di cose in un attimo. Analizzando i nomi dei vini scopriamo la conferma per l'attenzione verso il mondo della danza: Mélange, En Avant, Capriccio, Passé, Ballerina, Brisé, Melodia, Adagio, Tribute, Danceur, Allegro, Finale. Nulla da aggiungere, solo da osservare. Etichette che affascinano, che fissano l'attimo e che si fanno guardare e riguardare. E che si portano volentieri in tavola.