7, Nizza Docg (Barbera), Sette.
Questo vino, figlio della recente denominazione Nizza Docg (insomma, una Barbera), si chiama Sette. Nei siti di e-commerce che lo veicolano verso gli assetati è scritto proprio così, in lettere. Mentre sull’etichetta, prestando attenzione si vede alla base il numero 7, “stampigliato” in modo irregolare. Si narra, nei racconti (lo storytelling) in rete che la decisione di chiamarlo così scaturisce dal fatto che la G, che accomuna i tre soci della cantina, Gianluca, Gregorio e Gino, è la settima lettera dell’alfabeto. Di lettere sparse ce ne sono altre, nell’etichetta. Oltre alla dicitura Nizza Docg e all’annata, vediamo in alto V.V. (poste in verticale) e in basso sempre a sinistra G.G., sigle alle quali per ora non abbiamo trovato collocazione concettuale. Occupiamoci adesso della parte centrale del packaging: una serie di ovali rossi, forse dei sassi nell’immaginazione di chi ha creato questa etichetta (Amebe? Ovuli?). La visione d’insieme di certo non è poetica. Ma nemmeno significativa, a parte la stranezza del “7/G”. Risulta un’etichetta piuttosto magra di emozioni, molto lineare ma non in senso creativo, bensì sotto l’aspetto puramente realizzativo. Attira l’attenzione? Forse, per la sua stranezza, ma tutto sommato l’attenzione dura poco. P.S.: si chiama Sette anche la società agricola titolare dell’attività.