Cifione, Cesanese del Piglio, Petrucca e Vela.
In primo luogo, di questa etichetta, ci hanno sorpreso i nomi: Petrucca e Vela sono i cognomi dei due titolari, cioè Tiziana Vela e il marito Fabrizio Petrucca, che coltivano le loro vigne a Piglio, in provincia di Frosinone, cittadina che dà il nome alla denominazione (costituita al 90% dal Cesanese di Affile) che nel 2008 ha segnato la nascita della prima Docg del Lazio. Naturalmente abbiamo notato anche il nome del vino, “Cifione”, e ci siamo dati da fare per trovare una spiegazione. Il sito dell’azienda, ad oggi è in ristrutturazione per cui non si possono leggere specifiche sui singoli vini. E anche girovagando per la rete non si trovano spiegazioni, storiche o dialettali, di questo cacofonico nome. Giacché “Cifione” suona proprio male. Sarà per la somiglianza con “cifone” che, di origine dialettale, starebbe a indicare una persona con un andamento incurvato, ingobbito; ma anche solo per la fonetica, goffa e “ingombrante”, che trasmette sensazioni di pesantezza e gergalità. Gli altri nomi dei vini di questo produttore sono: “Tellures” (un altro Cesanese, top di gamma), “Agape” e “Nerva” (altri due Cesanese) e “Vela” (Passerina del Frusinate). Tutti abbastanza strani, tranne “Vela” riconducibile al cognome della titolare. Graficamente le etichette sono pulite, ordinate, originali. In quella che mostriamo qui a fianco si vede un grappolo stilizzato, forse troppo tecnologico, ma particolare e quindi che sa farsi notare. In alto i cognomi dei titolari e il marchio, uno stilema formato da una P e una V fuse insieme. Tutto sommato un packaging valido e funzionale, ma “Cifione” proprio non ci piace (il vitigno invece sì!).