Nero d’Ossidiana, Rosso di Pantelleria

Rosso dei Sesi, Terre Siciliane,
Abbazia San Giorgio.

Questa austera ma elegante etichetta viene da Pantelleria e da un produttore che coltiva un piccolo patrimonio di tre ettari e mezzo di vigne ad alberello. Rese bassissime, passione altissima. Si tratta di un rosso composto dai vitigni Pignatello e Carignano. Solo 1000 bottiglie. Ma le sue particolarità non finiscono qui, anzi iniziano proprio dal suo nome: “Rosso dei Sesi”. Si va infatti a scoprire che la civiltà dei sesioti abitò l’isola 2000 anni prima di Cristo per lavorare l’ossidiana, una pietra vetrificata vulcanica, a lungo considerata l’oro della preistoria. Un omaggio alla storia millenaria di questa piccola isola dalle risorse inesauribili, minerali sotto terra, meteorologiche alla luce del sole. Ma torniamo a questa etichetta dal colore di fondo nero (come l’ossidiana) e dai caratteri gentili. Al centro il nome del vino (non molto leggibile, cromaticamente, forse poteva essere reso in rilievo), in alto l’annata, in basso il nome e marchio del produttore. Nient’altro. Solo essenza, come del resto dentro la bottiglia: niente solfiti (e niente lieviti) aggiunti. Per quanto riguarda le vigne, solo vento e sole (e sottosuolo): le scelte estreme del produttore non concedono alcun tipo di concimazione. D’altro canto con una terra così sarebbe ridondante.