Abballé, Biferno Rosso Riserva, A.G.C.
Lo strano caso di questo italico vino rosso, venduto a quanto pare in Portogallo e Brasile, inizia dal non meglio precisato produttore “A.G.C.”. Probabilmente solo un esportatore/distributore. Ma questo non riguarda la nostra analisi sull’etichetta. Il nome del vino innanzitutto: “Abballè”. Si tratta della forma dialettale molisana e pugliese di “andiamo a ballare” che evoca subito immagini festose della nota Taranta (che diventa Tarantella, a Napoli). Bello il concetto che veicola (allegria, convivialità) ma il nome risulta slegato dal packaging dove vediamo dei geroglifici o qualcosa di simile. Incuriosiscono questi strani tratti tra la grafia e l’iconografia, come per molti altri alfabeti orientali del genere (vengono in mente quelli cinesi e giapponesi). La spiegazione arriva con un breve testo posizionato subito sotto l’immagine centrale: “Nel sud Italia ancora oggi si tramanda un antico dialetto la cui scrittura deriva da quella cuneiforme assiro-babilonese”. La chiave dell’enigma sembra quindi essere il riferimento storico agli Assiri. Certamente arrivati via mare ad occupare fisicamente e culturalmente quelle coste mediterranee esposte a sud-est. Completiamo l’informativa dicendo che il Biferno Rosso è un vino prodotto nella provincia di Campobasso (Molise) prevalentemente con uve Montepulciano (d’Abruzzo) e Aglianico.