Alma Gemela, Teroldego, Onofri Wines.
Questa etichetta originale, di forma triangolare, viene da una nota zona vinicola dell’Argentina, Lavalle, nei pressi di Mendoza. Non stupisce l’utilizzo di vitigni tipicamente italiani, infatti anche i cognomi dei titolari suonano molto familiari: Mariana Onofri e Adàn Giangiulio. L’azienda nasce nel 2014 ad opera di Mariana, sommelier e winemaker con esperienze in Francia e Uruguay. Le etichette dei vini di questa giovane azienda sono molto particolari nella forma, nella cartotecnica quindi. E si fanno notare. La punta di un triangolo imperfetto sale verso il collo della bottiglia. La carta è di quelle speciali ma i ghirigori abbastanza seriali. Il nome di questa linea di vini invece ci piace: Alma Gemela. Tradotto in italiano sarebbe “anima gemella”, un concetto molto pregnante sia in considerazione delle relazioni tra il coltivatore e la sua terra, così come tra esseri umani e natura in generale. Il nome del vino è scritto con la seconda “E” girata, speculare, contraria. Questo attira l’attenzione, cattura gli occhi con il meccanismo della “storpiatura” che il cervello subito registra. Inoltre questo piccolo trucco enfatizza il nome stesso evidenziando la “gemellarità” delle due “E” che “si specchiano”. Sorvoliamo sull’utilizzo di vitigni autoctoni italiani… oltre al Teroldego, nella gamma di Onofri Wines troviamo anche Fiano e Bonarda. Il gemellaggio tra Italia e Argentina non sarà perfettamente geologico, ma storico e culturale quello sì.