Grillo, Cantine Simonetti.
Come può essere accaduto che in stampa non siano stati corretti ben due errori contenuti nel breve spazio, 7 righe, di un retro-etichetta? Siamo in un’epoca in cui, se dovesse essere latente l’opera dell’uomo, i correttori automatici dei programmi di scrittura fanno egregiamente il loro dovere. E quindi? Distrazione? Noncuranza? Inadeguatezza professionale? Forse tutto assieme. Sta di fatto che alla terza riga vediamo “sicilia” in minuscolo e alla quinta riga leggiamo “erbe selavatiche” (e in più manca una virgola dopo “pesce” nella settima riga). È così difficile sbagliare che anche il nostro correttore ci impedisce di scrivere “selavatiche”, se non forzando la battitura. Forse chi ha redatto questo testo lo ha fatto a mano. Forse lo stampatore non è dotato dei più recenti programmi di elaborazione del testo. Non lo sappiamo. Certo c’è da essere preoccupati per il testo sottostante in inglese… che ci siano errori anche lì? Per assurdo probabilmente no… visto che “Sicily” è scritto giustamente in maiuscolo. Allora sovviene un’altra ipotesi: questo vino siciliano in realtà viene prodotto e gestito dall’estero, da qualcuno che non è nativo italiano. Certo che non ci fa una bella figura (anyway, la bottiglia che abbiamo fotografato è regolarmente in commercio in Italia).