Mateus Rosé, (The Original), Sogrape.
Il noto Mateus, dalla inconfondibile bottiglia (parliamo della forma), viene prodotto dall’azienda portoghese Sogrape. E’ una specie di miracolo commerciale, da molti decenni sugli scaffali di mezzo mondo. Deve il suo successo a campagne pubblicitarie tambureggianti e a un marketing intelligente che ha fatto del packaging una delle sue carte vincenti. Qualche volta il Mateus cambia livrea (mantenendo l’inconfondibile forma del vetro), come in questo caso, forse non proprio con sobrietà. Diciamo che se lo può (forse) permettere. Ed eccolo sugli scaffali con una versione allegorica e molto colorata, un’arlecchinata dai toni cromatici accesi, con una miriade di elementi grafici “giovani” come cuffie audio, cuori, frecce, scritte, pendagli, dancer, casse stereo, bicchieri (perchè no?), strumenti musicali, e molto altro. Cosa ottiene questo packaging? Di farsi notare, sicuramente. Nel bene e nel male. Il consumatore classico probabilmente non approverà, il pubblico più giovane e/o disinibito probabilmente allungherà il braccio verso lo scaffale e si porterà a casa questo pezzo di storia commerciale del vino. Tutto fa brodo, anche un rosé celebrato come questo.