Riserva del Fico, Barolo, E. Molino.
Avete 100 euro da spendere? Ecco un Barolo che potrebbe corrispondere al vostro budget. A parte il costo, si tratta di un Barolo che non vuole nascondersi dietro una foglia di fico (anzi, la utilizza in etichetta e nel nome). Il packaging ha uno stile che si fa notare. Davvero molto “vintage”, di quelli che sia pure in questa zona “arcaica” non ne fanno più. Attenzione però, in basso a destra sbuca un simbolo che è di per sé un segno di (coercitiva) modernità: il famigerato QR Code che ormai dilaga in ogni ordine di prodotto e di comunicazione. Siamo di fronte a un caso di antico-moderno? O ancora meglio di moderno-antico? Certo che quella foglia di fico in primo piano, per di più verde, non si direbbe adatta a una tipologia di vino come questo, ormai sdoganato come simbolo di virtuosa eleganza in tutto il mondo. A meno chè, teoria che va per la maggiore, l’etichetta risalga davvero a un secolo fa o forse più. Nel suo complesso siamo in quel sempre più ristretto campo degli inflessibili tradizionalisti. E perché cambiare uno status quo che funziona da decenni? La “Riserva del Fico” continua il suo ormai nobile percorso verso la glorificazione. E gli appassionati degustano e ringraziano (quasi tutti).