Ci vuole una certa perizia nel maneggiare i ricci di mare, e in questo caso, sembra, anche senza alcuna protezione. Ma partiamo del nome del vino, “Garoina” che in Catalano indica appunto il noto e ricercato mollusco dai pericolosi aculei (soprattutto se al posto della mani ci mettete un piede). Le vigne aziendali si trovano sotto ai Monti Albères, in località Capmany, proprio sul confine con la Francia. Il terreno è composto in prevalenza da “sauló” una sabbia granitica caratteristica della zona (lo Chardonnay è un “jolly”: cresce proprio dappertutto!). L’etichetta colpisce immediatamente per i toni scarlatti del mollusco, e poi impressiona la mano di donna che, con grazia, lo regge. Null’altro che il nome su fondo bianco in basso a destra. Un packaging d’impatto che contiene un consiglio d’uso e al tempo stesso fa gioco a se stesso generando empatia e attenzione. Prezzi contenuti come ancora oggi la Spagna (pardòn, la Catalogna) ci insegna. Un progetto che risplende nei toni cromatici, nella semplicità della grafica, e restituisce in comunicazione tutto il sole di quella costa arida nel terreno ma ricca di vita in ogni luogo.