Il buonumore: che grande risorsa personale e, potenzialmente, filosofica e socialmente utile! Il nome che contraddistingue questo vino a base Nebbiolo (da monovigneto) dell’Alto Piemonte, rispecchia il carattere e l’indole anche professionale di chi l’ha pensato e creato. Stiamo parlando di Silvia Barbaglia, vignaiola per davvero, di quelle che ci mettono la faccia e le mani, anima e corpo, in vigna anche in pieno inverno, non per farsi fotografare in pose studiate, bensì per accudirla al meglio. Ed ecco quindi la Cascina del Buonumore, sede dell’azienda e ameno luogo (nei pressi del Santuario del Santissimo Crocifisso di Boca) circondato da vigne a perdita d’occhio e stanziato su una terra che testimonia e racconta di un antico vulcano. Al centro dell’etichetta troviamo una illustrazione che riproduce al tratto la cascina stessa. In alto il logo scudato e il nome aziendale. Pochi e chiari elementi che nel packaging presentano come protagonisti concettuali la convivialità e il benessere che la cura e la passione, quindi la qualità di questo vino, sapranno certamente evocare, con lieti calici, anche a tavola.