Il Dio Romano che Guarda Avanti (ma Anche Indietro)

Colle di Giano, Friulano, Stroppolatini.

La storia, diciamo pure la leggenda, di Giano Bifronte è nota ai più. La sua effige spesso viene utilizzata sulle etichette dei vini, per il suo valore culturale e per il significato che porta con sé. Infatti, Giano, in latino Ianus, è una delle divinità più antiche e importanti della religione degli Antichi Romani. Viene raffigurato, come in questa etichetta, con due volti: uno che guarda al passato e uno che si rivolge al futuro. Questo il significato di questa postura (esiste anche un Giano Quadrifronte che si rivolge ai quattro punti cardinali). In questo caso, nel packaging di questo Friulano (vitigno autoctono che una volta si chiamava Tocai) il riferimento è anche al nome del Colle (di Giano) dove maturano le uve che danno vita a questo vino bianco. Molto elegante il colore di fondo dell’etichetta: possiamo definirlo come un grigio-azzurro, sul quale vengono “applicati” i componenti della grafica. In alto il cognome (molto particolare) della famiglia titolare dell’azienda: Stroppolatini. Scritto in oro e sormontato dallo stemma araldico. Al centro la riproduzione di una scultura con i due volti di Giano, e alla base le diciture di legge e il nome del vino, in giallo, per fornire opportuna evidenza. Nel complesso si tratta di un’etichetta gradevole, che richiama la cultura latina, madre di tutte le italianità, dalla Sicilia al Friuli. Classica, certamente, ma con una scelta cromatica di fondo che le consente un’ottima distintività.