Questa piccola e recentissima cantina siciliana di Marsala, si chiama “Alberia”. Gli alberi non c’entrano se non i tralci di vite, naturalmente. Il nome deriva dall’unione dei due nomi di battesimo dei titolari, Alberto e Nuria, che così si raccontano nel loro sito internet: “Siamo approdati al mondo del vino alla soglia dei cinquanta anni, quasi per caso, e ne siamo rimasti rapiti. Abbiamo iniziato da zero, senza terra. Al momento collaboriamo con alcuni produttori di fiducia che ci forniscono uva coltivata nel rispetto della natura e del territorio. Il Catarratto viene da Alcamo ed il Grillo da Marsala. Facciamo il vino con uve raccolte a mano, fermentate da lieviti indigeni, che si trovano sull’uva e nell’atmosfera di cantina. L’unica cosa che aggiungiamo all’uva nella vinificazione è il nostro lavoro e la conoscenza, con i quali cerchiamo di interpretare l’annata. Vogliamo fare un vino sincero, senza alcun tipo di artificio”. Fin qui il progetto. E per far nascere un progetto serve innanzitutto un’etichetta, una bella etichetta. E Alberto e Nuria l’hanno fatta: sfondo bianco con una spruzzata di colori, di macchie, che rappresentano un grappolo. Semplice, artistico e bello. E anche originale se non fosse che il grappolo d’uva sulle etichette viene comunicato spesso. Ma la modalità che ha scelto Alberia, per queste e per le altre etichette in gamma (con altri colori) è davvero originale. E il nome del vino? “A occhi chiusi” vuole esprimere il desiderio di rendere il territorio riconoscibile al gusto e all’olfatto. Ed ecco qui realizzati un packaging e un concetto che meritano di essere complimentati e incoraggiati. Avanti così!