N.5, Champagne, Lucien Roguet.
Non stiamo parlando di un famoso profumo, anche se la sobria ma elegante etichetta potrebbe appartenere a quella categoria. Il nome del vino, poi… è proprio “N.5”! A discolpa del produttore di questo Champagne Rosé possiamo dire che nella propria gamma propone anche un N.1, un N.2, un N.3 e così via fino al N.6, secondo tipologia. Tornando all’etichetta troviamo un valido collegamento cromatico-produttivo nel colore di fondo (quasi un salmone, ma tendente al carminio), sul quale vengono impressi i caratteri del nome del produttore, in primo piano e nella parte bassa il nome del vino con la specifica “rosé”): questo Champagne infatti viene prodotto con i classici vitigni della tradizione, Pinot Noir, Chardonnay e Pinot Meunier, ai quali viene però aggiunto il 10% di Pinot Noir vinificato in rosso e affinato in legno. Ad ottenere quindi in questo modo la colorazione rosata di queste bollicine. Un’altra particolarità di questo produttore è che in origine, quando l’attuale erede Samuel, che ha ripreso in mano le redino dell’attività di famiglia, avrebbe voluto chiamare l’azienda, Pol Roguet, onorando il nome di suo padre. Ma in questo modo ci sarebbe stata una indubbia somiglianza con il celebre marchio di Champagne Pol Roger, e probabilmente qualche noia legale. Si decise quindi di andare a ripescare il nonno Lucien per battezzare l’azienda “Lucien Roguet”. Curiosità, tecniche e aneddotiche, che contribuiscono al racconto e alla memorabilità del prodotto, unitamente a quello che a livello qualitativo e gustativo riuscirà a imprimere.