Vini Italiani con Nomi "Stranieri"

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Sirì d'Jermu, Dolcetto di Dogliani, Pecchenino.

Non si tratta del noto sistema di riconoscimento vocale di Apple, che si chiama Siri. Non avendo trovato spiegazioni in rete ipotizziamo che, nel caso di questo Dolcetto di Dogliani, la prima parte del nome, "Sirì", sia una variante dialettale di "Sorì" che significa bricco, colle, in piemontese. Quello che viene dopo, "d'Jermu", comunque non aiuta la comprensione (di chi piemontese non è) e nemmeno la memorizzazione del nome. E' difficile anche da leggere, da pronunciare, oltre che da ricordare. La "J" gli accorda inoltre uno strano tono esterofilo che fa "cortocircuito" mentale con la comunicazione volutamente regionale e territoriale. Insomma messaggi discordanti veicolati con un nome quantomeno di difficile assimilazione. Prevale la parte e la volontà di far percepire il territorio, la genuinità, le origini, ma questo non deve rappresentare un limite nella divulgazione e nella praticità del nome. Del resto l'etichetta è gradevole, abbastanza originale, equilibrata e "pulita".