Natura, Senza Solfiti, Chiusa Grande.
Cosa dire di un produttore di vino che suddivide e propone la propria gamma così: Vini dell'Eros, Vini dell'Esoterismo, Vini della Tradizione, Vini della Ruralità, Vini della Tendenza, Vini della Sophia, Vini della Follia, Vini della Natura? Serve certo un po' di follia nel redarre una simile lista (nel sito Web dell'azienda vinicola in questione) e anche nel consultarla. Ma noi ci vediamo qualcosa di vivo, positivo, creativo, estroso. Passiamo ai nomi, perché c'è da divertirsi. Ad esempio i "nomi derivanti dal dialetto arcaico abruzzese": Ciferette e Arcaserene. Il primo "spirito irrequieto e monello che abita le montagne abruzzesi... nome antico, figlio della cultura agropastorale abruzzese" dice il produttore. Il secondo, "Arcaserene", sarebbe Arcobaleno "nella cultura popolare abruzzese". Ma abbiamo anche Tommolo, Soma e Mezzetto (nella sezione Vini della Ruralità) dove "Tommolo" è "un’antica unità di misura della civiltà contadina abruzzese". Bella e originale la descrizione completa che l'azienda pubblica nel sito web: "Tommolo, seduzione ardente molto speziata. Nessun segnale del tutto esplicito è seducente. La seduzione è lo spazio che intercorre tra ciò che si mostra e ciò che si lascia intuire.
Questo vino, che prende il nome da un’antica unità di misura della civiltà contadina abruzzese, è un Montepulciano rosso più del sangue che scorre nelle vene, più dell’emozione disegnata sulle guance. Spiccatamente fruttato, con sentori di spezie e liquirizia, Tommolo aiuta chi vuol sedurre, ma seduce chi crede di saper sedurre." Possiamo solo aggiungere che tra gli altri vini sono menzionabili Perla Bianca e Perla Nera (tra i Vini dell'Eros), Roccosecco, Mattè e Tatà (tra i Vini della Tradizione), Id, Is ed Ee (sono tre nomi distinti e vengono collocati tra i Vini della Tendenza). La bizzarria del design delle etichette non è da meno: a partire dal cromatico vulcano che distingue i "Vini della Natura". Complimenti per la fantasia, quindi, e per l'interesse che queste nomi (storie, più che nomi, o meglio, storie dietro ai nomi) sono in grado di suscitare. L'efficacia e la memorabilita, la coerenza di progetto e la fluidità comunicativa sono altri aspetti importanti sui quali, in questa occasione, così sfavillante di "coraggio creativo", ci sentiamo di soprassedere.
Questo vino, che prende il nome da un’antica unità di misura della civiltà contadina abruzzese, è un Montepulciano rosso più del sangue che scorre nelle vene, più dell’emozione disegnata sulle guance. Spiccatamente fruttato, con sentori di spezie e liquirizia, Tommolo aiuta chi vuol sedurre, ma seduce chi crede di saper sedurre." Possiamo solo aggiungere che tra gli altri vini sono menzionabili Perla Bianca e Perla Nera (tra i Vini dell'Eros), Roccosecco, Mattè e Tatà (tra i Vini della Tradizione), Id, Is ed Ee (sono tre nomi distinti e vengono collocati tra i Vini della Tendenza). La bizzarria del design delle etichette non è da meno: a partire dal cromatico vulcano che distingue i "Vini della Natura". Complimenti per la fantasia, quindi, e per l'interesse che queste nomi (storie, più che nomi, o meglio, storie dietro ai nomi) sono in grado di suscitare. L'efficacia e la memorabilita, la coerenza di progetto e la fluidità comunicativa sono altri aspetti importanti sui quali, in questa occasione, così sfavillante di "coraggio creativo", ci sentiamo di soprassedere.