Madrechiesa, Morellino di Scansano, Terenzi.
Siamo qui a commentare un nome certamente originale, nel panorama denominativo delle italiche produzioni vinicole. Un paese che si è sempre mosso tra il sacro e i profano non può evitare riferimenti simbolici, semantici, sinoptici, alla tradizione cattolica che è proprio il caso di definire "canonica". Madrechiesa è un nome che in un certo senso incute timore reverenziale, quel timore che le popolazioni rurali di una volta "dovevano" al parroco locale. Qui però voliamo più in alto: Madrechiesa per Wikipedia è "Essenzialmente, la chiesa madre (o chiesa matrice) è la chiesa principale di un paese o di una città. A reggere tale chiesa è a volte un sacerdote insignito del titolo di arciprete". Ma la "Madre della Chiesa" è anche, niente di meno che Maria, la Madonna. E infine si intende per Madrechiesa in generale la Chiesa Cattolica: "...dal latino ecclesiastico catholicus, a sua volta dal greco antico καθολικός, katholikòs, cioè Universale: è la chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma". Molto più semplicemente o se vogliamo partendo dal basso e ricollegando il tutto, il sacro e il profano a madre natura, sappiamo che Madrechiesa (lo afferma il produttore) è il nome della vigna di sangiovese che genera questo vino. E allora in alto i calici: siano essi quelli del sacerdote sull'altare, siano quelli della tavola imbandita.