Alba Nera, Negroamaro, Azienda Alba Nera.
L'etichetta è scura, come lo è la tipologia di vino contenuto nella bottiglia. E non si tratta certo di un design strabiliante, ma si fa notare con i caratteri di scrittura rossi su nero, la cornice dorata dalle linee morbide e il logo molto dinamico che ricorda la Trinacria (anche se in questo caso siamo in Puglia). Ed è chiaro che dopo un'Alba Nera quello che ci vuole, per esorcizzare ogni funesto sentimento, sono "Gocce di Euforia" e "Attimi di Ebbrezza" (gli altri due vini dell'azienda). La domanda sorge (come un sole radiante) spontanea: perché includere in questo trittico una visione così oscura come quella evocata da un'Alba Nera? Certo il vitigno è il Negroamaro: nero lo dice il nome, amaro pure. Ma un'alba "amara" non se la augura nessuno. Il nome in questione, se analizzato in modo lineare e diretto, parla di un'alba senza sole, tutto sommato. Giacché se il sole sorge l'alba sarà luminosa e gaudente. Ma forse in questo caso, proprio all'alba, c'è un tremendo temporale. Che poi si dissolve e torna il sereno. Sempre ottimisti!