Colto Vitato, Gutturnio (Barbera e Croatina), Romagnoli.
E' possibile (diciamo consigliabile) realizzare etichette come fossero un'infografica? Le questioni in campo sono due: l'efficacia della comunicazione e l'emozione della percezione. Un'etichetta molto informativa, come quella che vediamo qui in analisi, è certamente efficace dal punto di vista della comunicazione "diretta". Ma è carente dal punto di vista emozionale. Basta vedere "l'effetto che fa" il carattere "sfrontato", di impatto immediato, di questi grandi numeri, delle lettere in verticale, grassetti imbolditi, parole graficamente "gridate": un effetto attenzionale molto commerciale, poco gentile, tipicamente aggressivo. Di fatto l'emozione il produttore cerca di trasmetterla con il racconto collocato alla base dell'etichetta (poco leggibile cromaticamente) che celebra e spiega il nome del vino. A dire il vero con non molta chiarezza anche di significato, oltre che di leggibilità. Insomma, altri mondi vengono evocati con etichette graficamente "pulite", o che "portano" simboli e sensazioni con pochi e centrati (concettualmente) elementi. La poesia contro la grevità. Si tratta di modalità diverse, come già detto, ognuna con la propria efficacia e il proprio bagaglio di colpevolezze e consapevolezze.