Un vino extraterrestre, senza dubbio. Si tratta di piccole produzioni di grande qualità. Ma in questo caso la sigla "ET" in etichetta in tedesco significa "Erdener Treppchen", dal nome del celebre vigneto di provenienza delle uve, uno dei più famosi della Mosella. Una tendenza questa, possiamo dire anche una modalità, quella di chiamare i vini con delle sigle, che si muove in favore della sintesi e della memorabilità. Facile da percepire, facile da ricordare, facile da riferire (con il passaparola, spesso più utile di qualsiasi altra forma di pubblicità). Ancora meglio quando la sigla in questione riporta ad un significato preciso e se possibile concettualmente valido e pregnante. Questo appassionato e qualitativo produttore della Mosella ha recentemente rinnovato la serie delle proprie etichette (visionabili qui) optando, graficamente, non solo per una sintesi "letterale" (le sigle riguardano anche altri vini dell'azienda come "No.1", logicamente la punta di diamante della gamma, e poi, ad esempio, "SL" che sta per "Riesling Selektion") ma anche per una sintesi di design che coraggiosamente esce dagli schemi ricorrenti in quella zona vinicola, densamente popolata di etichette superclassiche con cornici, stemmi, caratteri arzigogolati e immagini seppiate di antica memoria. Nelle nuove etichette di Steffen Prüm vige una pulizia estrema, per quanto riguarda il nome, gli acronimi di cui stiamo parlando, e anche per quanto riguarda l'impaginazione degli elementi in etichetta. È una vecchia diatriba quella che contrappone la pulizia, un po' sterile, del design sobrio (che "taglia" anche le emozioni) e la ridondanza, la ricchezza espressiva, di certe etichette, magari disordinate ma certamente esuberanti. Diciamo che in questo caso l'esuberanza la fornirà il vino, al naso e in bocca, con la forza espressiva che solo un vitigno "nobile" come il Riesling, soprattutto in Mosella, può donare.
Etichette Extraterrestri (di Germania)
Un vino extraterrestre, senza dubbio. Si tratta di piccole produzioni di grande qualità. Ma in questo caso la sigla "ET" in etichetta in tedesco significa "Erdener Treppchen", dal nome del celebre vigneto di provenienza delle uve, uno dei più famosi della Mosella. Una tendenza questa, possiamo dire anche una modalità, quella di chiamare i vini con delle sigle, che si muove in favore della sintesi e della memorabilità. Facile da percepire, facile da ricordare, facile da riferire (con il passaparola, spesso più utile di qualsiasi altra forma di pubblicità). Ancora meglio quando la sigla in questione riporta ad un significato preciso e se possibile concettualmente valido e pregnante. Questo appassionato e qualitativo produttore della Mosella ha recentemente rinnovato la serie delle proprie etichette (visionabili qui) optando, graficamente, non solo per una sintesi "letterale" (le sigle riguardano anche altri vini dell'azienda come "No.1", logicamente la punta di diamante della gamma, e poi, ad esempio, "SL" che sta per "Riesling Selektion") ma anche per una sintesi di design che coraggiosamente esce dagli schemi ricorrenti in quella zona vinicola, densamente popolata di etichette superclassiche con cornici, stemmi, caratteri arzigogolati e immagini seppiate di antica memoria. Nelle nuove etichette di Steffen Prüm vige una pulizia estrema, per quanto riguarda il nome, gli acronimi di cui stiamo parlando, e anche per quanto riguarda l'impaginazione degli elementi in etichetta. È una vecchia diatriba quella che contrappone la pulizia, un po' sterile, del design sobrio (che "taglia" anche le emozioni) e la ridondanza, la ricchezza espressiva, di certe etichette, magari disordinate ma certamente esuberanti. Diciamo che in questo caso l'esuberanza la fornirà il vino, al naso e in bocca, con la forza espressiva che solo un vitigno "nobile" come il Riesling, soprattutto in Mosella, può donare.