Amaione (e Aione), Sangiovese, Podere Casina.
Plagio o buona fede? I confini del naming sono a volte labili e contaminanti. Certo che se un vino si chiama "Amaione" viene subito da pensare all'Amarone. Si tratta di una produzione speciale (solo 300 bottiglie) del 2006 (l'annata di cui noi abbiamo trovato traccia) e si riferisce effettivamente a una specie di "copiatura", anche produttiva, dell'Amarone, in quanto questo vino è stato prodotto utilizzando uve Sangiovese 100%, da vendemmia tardiva, lasciate appassire 6 mesi in fruttaio, per ottenere un nettare molto concentrato, da 16%. Non sappiamo se il produttore ha dato seguito ad altre produzioni (annate) con questo nome. Nel sito dell'azienda attualmente si trova un vino con un nome simile, Aione, prodotto sempre con vitigno Sangiovese, ma in modo più normale, da vino rosso classico. Non c'è più traccia dell'Amaione, forse a fronte di qualche procedimento legale da parte del Consorzio dell'Amarone o di qualche produttore di quel vino, certamente più noto e quindi più imitabile piuttosto che viceversa. L'idea di utilizzare il procedimento dell'Amarone (che comunque si avvale di tre o più vitigni mescolati insieme) non è malvagia, ma la protezione del suo nome è chiaramente un diritto ormai acquisito e da difendere, all'estero come in Italia.