Abbiamo provato, per gioco, a immaginare il dialogo tra il designer che ha progettato questa etichetta e il titolare dell'azienda. O comunque tra due "addetti ai lavori", responsabili della creazione di questo packaging. "Dunque, come si chiama l'azienda?" - "8 Vini" - "Perché produce o commercializza 8 vini?" - "No, molti di più" - "Ok, non importa, passiamo oltre" - "Direi che comunque l'8 è una questione importante" - "Ok, allora lo mettiamo in etichetta" - "Certo" - "Partiamo dal nome del vino... e se fosse Poggio dell'Otto?" - "Sì, perfetto, il poggio, cioè la collina dove viene coltivato il Brunello di 8 Vini, mi sembra coerente" - "Bene" - "E per la grafica?" - "Ma, direi fondo nero, per il Brunello si usa, è in trend" - "Perfetto" - "E al centro metterei un bell'8, scritto in numero!" - "Uno solo? Mettiamone 8!" - "Otto 8?" - "Sì, come il nome dell'azienda!" - "Great!" - "Come li mettiamo, tutti in fila?" - "Mmmh... mettiamoli a raggera, come un ventaglio" - "Può essere. E il colore?" - "Idea! Li facciamo di tutti i colori dell'arcobaleno!" - "Bello, sta bene, sembra un fiore... attira l'attenzione". Ed ecco qui fatta l'etichetta. Non ci permettiamo di esprimere un giudizio che sarebbe troppo personale. Lo farà il mercato. Il mercato ha sempre ragione.