Etichetta davvero particolare per questo Sangiovese rosato che viene dalla Maremma. Come potremmo definirlo? Giovane? Moderno? Allegorico? Artistico? Certo rompe certi codici di comunicazione del vino, proponendo un design molto colorato e uno stile quasi "carnevalesco". Qualche problema di leggibilità per le lettere iniziali colorate, comprese quelle del nome, dove si nota anche una "o" realizzata con un fiore. Il naming ha una spiegazione, nel sito del produttore, eccola: "Il nome "Flower Power" è mutuato da una espressione del poeta Allen Ginsberg che coniò questo termine nel 1965 in riferimento alla "controcultura hippy" degli anni sessanta e settanta. Le caratteristiche di questo vino sono quindi la semplicità e la vivacità e la natura." Una citazione storica, socio-culturale, di un certo spessore, nonostante la giocosità dell'etichetta. Da sottolineare che nel packaging più che il nome del vino si nota subito il nome dell'azienda: Podere 414, particolare anch'esso e con le sue ragioni e descrizioni: "414 è il numero attribuito al podere dall'Ente di "riforma fondiaria" negli anni 60 durante il frazionamento del latifondo e la redistribuzione dei terreni da esso derivanti a famiglie "assegnatarie". Tutto circostanziato, quindi. Da parte di chi ha ideato marchio ed etichetta. In definitiva forse si tratta di una soluzione fin troppo ludica ma anche in questo caso, a sua parziale discolpa, citiamo le parole della proprietà: "Podere 414 “Flower Power” trova il suo habitat naturale come “vino da piscina” o in accompagnamento di una grigliata fra amici, rappresenta una possibile alternativa ad altre bevande per qualsiasi occasione quotidiana o semplicemente informale."