Sono tre gli aspetti interessanti reperibili in questa bottiglia, tra il fronte e il retro etichetta. In primo luogo l'estrema pulizia del "messaggio principale", cioè in questo caso il nome dell'azienda che diventa anche nome del vino (Noelia è il nome della produttrice e vignaiola e Bebelia in vezzeggiativo da Beber, bere in spagnolo). Nome del vino e nome del vitigno (Albarino), ed è tutto. Su sfondo bianco avorio. Certo il carattere di scrittura fa molto: non è il massimo della leggibiltà ma guadagna in eleganza con i suoi tratti smussati e suadenti. A simulare una scrittura a mano, tra l'adolescenziale e il vanitoso, certo molto femminile. Inchiosto a rilievo, che è sempre un bel vedere (e sentire, al tatto). Secondo aspetto interessante: la storia aziendale scritta in sintesi, ma per intero, nel retro etichetta (non un vero e proprio retro etichetta, in quanto in questo caso fa
quasi il giro completo della bottiglia). Una bella storia appassionata, di attenzione e dedizione. Terzo aspetto, tecnico ma importante, che in buona parte manca ancora in Italia: l'ologramma di garanzia (in basso a destra) ad opera del Consorzio Galiziano "Rias Baixas", che prova l'effettiva originalità del prodotto. Siamo qui di fronte a un piccolo produttore (il loro vino è una vera chicca qualitativa) di una piccola e semi sconosciuta zona vitivinicola in un angolo (atlantico) della Spagna, ma con soluzioni tecnico-burocratiche molto evolute. Da prendere esempio.