Vino davvero particolare questo, prodotto da Francesco Annesanti, nella provincia di Terni. A partire dal nome: "Acqua della Serpa". Insomma, per un vino, richiamarsi all'acqua è quanto meno originale. Si sa infatti che l'Acqua della Serpa è una fonte surgiva nei pressi di Monterivoso, dove è stata allestita un'area pic-nic molto nota in quella zona. Certo che al pic-nic ci dovrebbe essere anche del vino, oltre alla buona acqua di quelle colline. Sulla bottiglia del vino in questione (ottenuto da diversi vitigni come Grechetto, Trebbiano, Malvasia, Pecorino, Martone e altri) campeggia in grande evidenza un'anfora azzurra. Del medesimo colore, insolito per un vino, è la capsula di chiusura della bottiglia. Alla base dell'etichetta vediamo il cognome del produttore (posto su due righe) con la dicitura "Viticoltore in Valnerina". Ed ecco fatto il logo aziendale. L'anfora azzurra, complice il nome riferito ad una fonte di acqua, potrebbe sembrare anch'essa inerente ad un contenuto di H2O, e invece attesta il metodo di lavorazione del vino: una prolungata permanenza sulle bucce dentro a delle anfore in terracotta da quattrocento litri. Che dire? Che il nome non ci sembra molto adatto, e il cromatismo azzurro-cielo nemmeno, ma anche che l'etichetta si presenta in modo molto attenzionale, con forme semplici e dirette. A suo modo originale. Come, a quanto sembra, originale è il vignaiolo, al quale concediamo le attenuanti di una estrosa licenza poetica. P.S.: "serpa" sarebbe come dire biscia, serpente.