Strozzavolpe, Grechetto Umbria Igt, Bigi.
Il nome di questo vino è certamente particolare. Si fa notare. Incuriosisce. Perché la volpe viene strozzata? A quale episodio può fare riferimento? Può suscitare apprensione l'ipotesi che la volpe venga traumatizzata? La favola più nota relativa a una volpe (in ambiente vitivinicolo) è quella della "Volpe e l'Uva", dove però il furbo animaletto non viene minacciato da alcuno se non dal proprio ego. Ma la storia che viene raccontata dal produttore di questo vino è diversa. E anche non molto chiara, vagamente accennata. Vediamo cosa si legge nella scheda relativa a questo vino, un Grechetto, nel sito web aziendale: "Questo vino, fine, delicatamente fruttato, fresco e beverino, viene prodotto in purezza dall’omonimo vitigno, chiamato nella cultura popolare dell’Italia Centrale anche Strozzavolpe. Il nome Strozzavolpe evoca l’immagine di una natura fiera che, con l’ingegno, l’uomo riesce a domare. Ricorda, infatti, una favola secondo cui una volpe assai arguta riusciva a scampare alle doppiette dei cacciatori grazie alla propria abilità nel dissimularsi, salvo finire nelle mani di un principe che le tese un agguato notturno in cui rimase strangolata". La storia non è allegra: la volpe sfugge ai cacciatori ma un principe (evidentemente di quelli "cattivi") le tende un agguato e la fa fuori. Qualcosa non funziona, considerato anche che nel design in etichetta la volpe viene enfatizzata, diciamo anche celebrata, con una bella sintesi visiva dal tratto elegante. L'etichetta in generale è ben studiata e ben riuscita. Di fatto l'azienda, Bigi, ha immesso sul mercato, negli anni, delle etichette molto gradevoli dal punto di vista di un marketing moderno che promuove packaging di alto livello. In questo caso lo storytelling scricchiola. A tutto discapito della povera volpe e di chi l'ha in simpatia.