Purple Rose, Rosato (Sangiovese e Merlot), Castello di Ama.
Certo che per uno dei "Re del Classico" come Castello di Ama, non deve essere stata una decisione facile adottare questa etichetta davvero particolare e fuori dagli schemi tipici della regione e profondamente divergente dalla storia del produttore stesso. Quasi shockante nei colori e nella proposta di design, anacronistica e inusuale. Al punto che il classico cavaliere compunto delle etichette tradizionali diventa uno schizzo, un tratto, un accenno a matita, attorniato da una nevicata di pois rossi su fondo rosa. Tra il contemporaneo e la provocazione artistica fine a se stessa. La parte sottostante dell'etichetta mantiene una dignità e un ordine costituito, ma il cromatismo superiore sconvolge (in compenso coinvolge). Azzardo? Vento nuovo? Esperimento? Il produttore dice che vista la nuova modalità di produzione del vino (negli ultimi anni è stata adottato un tipo di fermentazione sperimentale in barrique) "affinché l’effetto fosse percepito dal mercato abbiamo deciso di cambiare la nostra storica etichetta e di dare al vino un
nome: ecco come nasce Purple Rose". A questo punto ci arrendiamo e contiamo sulla consueta grande qualità di questo noto produttore toscano. Guardando pur sempre con simpatia alle innovazioni anche per quanto riguarda le etichette.