Vediamo: cosa significa lo strano, esotico, esoterico, esterofilo nome di questo vino? Nulla c'entra con il vitigno o con la regione di provenienza (Abruzzo) o con la storia del produttore... Kukukaya, come dichiarato dall'azienda titolare nel proprio sito web è un "nome ispirato alla fresca allegria dell'omonimo locale brasiliano". E allora andiamo a vedere com'è questo locale carioca. Il posto si trova in Av. Pontes Vieira, 55 a Fortaleza, nella regione di Ceará in Brasile (per chi passasse di là) e propone musica dal vivo di vari gruppi sudamericani. Nelle immagini in etichetta spicca una ballerina da Carnevale di Rio, tutta piume, bargigli e curve (sarà attinente con il nome del vitigno, la Passerina?). Un omaggio alla suadente (e saudade) giovialità dello stile brasileiro, tutto musica, danze e gioia di vivere. Particolare anche il carattere di scrittura del nome del vino che però, come il resto del design, si scontra con il logo del produttore, in alto, molto classico, e con il mondo rurale del vino italiano. Ma tant'è che questa inusitata allegria crea attenzionalità, mettiamola così. Se si cercano ragioni, infatti, non se ne trovano. Non c'è razionalità in questa scelta. C'è voglia di stupire, di sorridere, di vivere un buon calice in compagnia di gente simpatica.