Rablè, Barbera d'Asti, Vignaquaranti.
Si tratta di una azienda giovane che ha iniziato la proprie attività nel 2007. La scelta, per le etichette, è stata di andare controcorrente, rispetto al classicismo che ancora vige da quelle parti (Monferrato, Piemonte). Il tema ricorrente del packaging design dei vini di Vignaquaranti sono dei puntini colorati. Una trama che si propone subito nel logo (una Q formata da tanti puntini) e si sviluppa poi nella grafica e nella cartotecnica delle etichette. Il risultato reca una buona originalità, anche se questa soluzione "moderna" spiazza un po' anche chi sostiene nuove strade di comunicazione. Risulta cioè molto "asciutta", emozionalmente sterile, computerizzata.
Veniamo ai nomi, in grado di ammorbidire le percezioni: Quaranti è il paesello (in provincia di Asti) dove ha sede l'azienda. Da qui Vignaquaranti (tutto attaccato). Il nome di questa Barbera scalda ancora di più l'anima dei buongustai della vita: il nome Rablè è stato scelto in omaggio allo scrittore rinascimentale francese Francois Rabelais (per assonanza), noto per i fantastici racconti di Pantagruel e Gargantua (titolo originale del primo racconto "Gli orribili e spaventosi fatti e prodezze del molto rinomato Pantagruel re dei Dipsodi, figlio del gran gigante Gargantua"). Si tratta di una serie di romanzi dove si susseguono, tra altre incredibili avventure, grandi mangiate ed epocali libagioni. Assolutamente da leggere sorseggiando un buon vino, purché italico!
Veniamo ai nomi, in grado di ammorbidire le percezioni: Quaranti è il paesello (in provincia di Asti) dove ha sede l'azienda. Da qui Vignaquaranti (tutto attaccato). Il nome di questa Barbera scalda ancora di più l'anima dei buongustai della vita: il nome Rablè è stato scelto in omaggio allo scrittore rinascimentale francese Francois Rabelais (per assonanza), noto per i fantastici racconti di Pantagruel e Gargantua (titolo originale del primo racconto "Gli orribili e spaventosi fatti e prodezze del molto rinomato Pantagruel re dei Dipsodi, figlio del gran gigante Gargantua"). Si tratta di una serie di romanzi dove si susseguono, tra altre incredibili avventure, grandi mangiate ed epocali libagioni. Assolutamente da leggere sorseggiando un buon vino, purché italico!