Marketing, marketing e ancora marketing. Probabilmente Google bannerà questo post in sospetto di utilizzare parole ripetitive, ma i fatti sono questi: si tratta di una colossale (e costosa) operazione di marketing. Il vino, un Rosé di quelli che non importa nemmeno molto cosa c'è dentro, si presenta in modo molto originale (e comunque è originale anche il vitigno con il quale è prodotto, a dire il vero, il Négrette). La bottiglia è completamente vestita con una mìse azzurrissima che ricorda molto le cabine della spiaggia (o delle piscine, poi veniamo al nome) e comunque con un mood molto marino. Infatti nasce concettualmente in Costa Azzurra (le uve vengono invece dalla Còtes du Frontonnais). Il nome non induce al dubbio: Piscine, è un vino da bere ai bordi di uno specchio d'acqua e, secondo le precise indicazioni del produttore, servito in un bicchiere largo e basso con abbondante ghiaccio. Cosa dire? I russi bevono lo Champagne con il ghiaccio e i francesi pur di venderglielo non dicono nulla... figuriamoci se ci si può scandalizzare per qualche cubetto di ghiaccio in un rosé! A parte questo (e il tappo a vite) il packaging di questo vino è decisamente "ottico". Insomma si fa notare. Stacca dal gruppo, si distingue, emerge. Sfrontato fronteggia lo scaffale con sbarazzina allegoria. E probabilmente se ne venderanno a secchi (a millenials e dintorni).