Santa Fé, Ghemme DOCG (Nebbiolo e Vespolina), Ioppa.
Perché chiamare “Santa Fé” un vino italiano, dell’Alto Piemonte, Docg e anche molto tradizionale? Allora vediamo... Santa Fe (senza accento) è una cittadina, capitale dell’omonima contea sita nello stato del Nuovo Messico negli Stati Uniti d’America. E per la cronaca è anche il nome di un modello di autovettura (un Suv) della Hyundai, casa automobilistica coreana. Santa Fe significa (dallo spagnolo) “Santa Fede”. Stesso significato in portoghese ma con accento. Detto questo, il vino di cui stiamo parlando nasce in provincia di Novara a Romagnano Sesia ad opera di una azienda storica che data la propria nascita al 1852. Certo la “fede” è radicata anche nelle province piemontesi (la fede religiosa come la fede nel vino in quanto prodotto autoctono indispensabile in tavola) ma l’uso di questa terminologia ispanica risulta come minimo strano (e non trova una spiegazione nel sito aziendale, almeno allo stato attuale). Da notare che i nomi degli altri vini di questo produttore sono molto tradizionali: sono espressi in dialetto locale o comunque richiamano luoghi o caratteristiche organolettiche. Ad esempio l’altro Ghemme Docg di questa casa vinicola si chiama “Balsina”, antico nome della zona dove si trova il vigneto. Un altro nome di un vino rosso di Ioppa è “Mauletta”, variante ampelografica del vitigno Vespolina. Il design dell’etichetta è semplice, pulito, piuttosto arcaico nella scelta dei caratteri di scrittura, generando un’etichetta molto classica, comunque gradevole nella sua linearità. Bello e ben realizzato lo stemma di famiglia con i due orsi.