Un Nome e una Etichetta Molto “Composti”

Naming packaging design etichette vino
Charpinò, Chardonnay e Pinot Grigio, 
Antica Corte Bagolina.

L’interpretazione di questo nome è facile, si tratta dell’unione dei due nomi dei vitigni che compongono il prodotto: Chardonnay e Pinot (in questo caso Grigio). Molto spesso si assiste a “operazioni” creative di questo tipo. L’unione di due parole, attinenti al vino, che vanno a formare una nuova parola, un neologismo, che subito (o quasi subito) riconduce a qualcosa di inerente alla produzione in oggetto. In questo caso, “Charpinò” non è proprio immediato, potrebbe far pensare a qualcosa di dialettale, di psudo-francese, a un oggetto o un accessorio di abbigliamento (assona con sciarpa), ma in pratica la notorietà estrema dello Chardonnay aiuta a trovare subito il bandolo della matassa. Non si tratta di un nome geniale, ma che a livello commerciale potrebbe anche funzionare. L’etichetta nel suo complesso appare elegante, l’immagine, probabilmente una illustrazione (ci scusiamo per la fotografia poco definita ma è l’unica che attualmente si trova in rete, compreso nel sito del produttore: solito problema, le aziende non pubblicano foto qualitative dei prodotti e questo va a loro discapito, naturalmente), raffigura la maestosa coda di un pavone. Elemento naturale valorizzante, nobile, arcaico, classico, molte volte ripreso nei dipinti antichi e comunque dotato di una proprio fascino estetico se non gentilizio. Il logo aziendale in alto è tipicamente uno stemma, di quelli che si vedono spesso sulle facciate dei palazzi nobiliari di tutta Italia. Particolari in oro, fondo nero, tutto abbastanza elegante e piacevole.