Fortunello, Sangiovese, Podere La Fortuna.
Certo che possedere un podere (soprattutto su terre estese) nella zona di Montalcino, oggi è diventata una vera fortuna. 100 anni fa i contadini viticoltori facevano ancora “la fame”. Oggi un ettaro a Montalcino è diventato una miniera d’oro. Ma non è per questo che l’azienda in esame si chiama “La Fortuna” e questo sangiovese si chiama “Fortunello”. Il nome risale a quando il capostipite della famiglia Zannoni decise di avviare l’attività vinicola. Il nome “Fortunello” riporta a sensazioni positive. Si dice fortunello qualcuno che le imbrocca tutte, al quale la Dea Bendata dedica molte attenzioni, diciamo così. E quindi chi lo legge, chi lo porta a tavola, ritiene di poter ricevere un po’ di quei benefici. Vieppiù che l’azienda si chiama “Podere La Fortuna”, confermando il concetto. Quindi con i nomi siamo a posto, sia pure con estrema semplicità di concetto che in ogni caso non fa mai male. Veniamo all’etichetta: siamo a Montalcino, uno dei luoghi più classici della Toscana. L’80% delle aziende del territorio riporta in etichetta il disegno di un casale antico. Ed eccolo qua, anche in questo caso. Delineato da un disegno al tratto chiaro (argentato) su fondo scuro (sempre elegante). Scritte in oro completano un “quadretto” ordinato, centrato, scontato. Lo schema è didascalico, didattico, elementare, di certo non creativo.