Anche se a prima vista potrebbe sembrare, non si tratta del trailer di una nuova serie in programmazione su Netflix. Una serie che potrebbe tranquillamente chiamarsi, facciamo qualche esempio, “Sex in the Cellar”, piuttosto che “Slawine” (da slave, schiavo, e ci riferiamo al nome di questo vino, precedentemente chiamato “Obey”). L’immagine è fotografica, almeno così sembra, o illustrata e in questo caso molto ben trattata, e si trova sull’etichetta di un vino. Etichetta "a tutto campo", dove l’immagine occupa tutto lo spazio disponibile. Si tratta di un Cabernet Sauvignon della Napa Valley (Usa) di un produttore che si chiama “689” (poi torniamo anche sui numeri che sono interessanti). Come già detto, in sinergia con il nome Obey (ma nella versione attuale il vino si chiama Six Eight Nine) la scena proposta in etichetta prende senso: un uomo, tra il vituperato e il sognante, tra il sottomesso e l’invaghito, guarda il Lato B di una donna che posa di fronte alla fotocamera esibendo un corpo da reato, indossando calze dalla trama decisamente originale e un vestitino di seta che parla da sé. Ma è della trama del “racconto” che vogliamo parlare: le possibilità sono infinite, a chi osserva l’etichetta viene delegata la scelta di optare per una storia puramente (!) sentimentale, una liaisòn vagamente sardo-maso, un tramesto di amore e schiavitù del sesso, oppure erotismo e basta, sfumature di grigio (e di rosso) e quant’altro ammesso e concesso. Certo che l’immagine in etichetta è quanto meno ardita, si fa notare, si fa commentare, fa pensare, stimola la fantasia. Anche per quanto riguarda i numeri che formano il logo aziendale la questione è morbosa e va esplorata con attenzione, diciamo così, maniacale.
Infatti mentre il rational del produttore è molto elevato, e tratta di numerologia cinese, il logo che contiene i tre numeri somiglia molto a un 69 (lo riportiamo qui sotto a sinistra), essendo il numero centrale, l’8, praticamente nascosto tra gli altri due. Bel logo comunque, ben progettato, sinuoso ed elegante. Vediamo quindi cosa dicono (o cosa vorrebbero dire) i numeri in questione (testo del produttore): “The number 6 in chinese culture represents happiness or fluidity. It allows us to flow through life with positive thoughts and energy and is also associated with luck and success in the business world. The number 8 in chinese culture represents wealth or prosperity.
The perfect symmetry of the number implies limitless possibilities and evokes balance and enlightenment. The number 9 in chinese culture represents longevity or eternity. Traditionally associated with emperors, the largest single digit is believed to be the luckiest of numbers and inspires harmony and balance in life”. Detto questo, la mente che ha progettato questo episodio da film ha certamente qualche anfratto nascosto e romanzesco. Ma il fatto che ne stiamo parlando dà ragione al cervellotico designer.