Mandricardo e Doralice, Nerello Mascalese e Catarratto, Baglio Aimone.
Le belle illustrazioni di questi due vini sono la prima fonte di attenzione dove “abbeverare” l’occhio. Ed è un fattore molto importante. Colore e qualità dell’esescuzione, nonché l’utilizzo di inchiostri speciali consentono un impatto iniziale che trasmette accuratezza e maestrìa, oltre agli aspetti legati alla tradizione che subito seguono. Le due figure in questione, infatti, sono due personaggi dell’Orlando Furioso, adeguatamente stilizzate, diciamo pure modernizzate, mantenendo però i tratti “antichi” che appartengono alla tradizione. I due personaggi sono anche, e giustamente, i nomi dei vini: Mandricardo e Doralice. Lo storytelling viene confermato nel sito del produttore (davvero ben realizzato) da brevi ma efficaci spiegazioni: “Mandricardo, feroce guerriero figlio di Agricane, Re dei Tartari, partito alla ricerca di Orlando per vendicare l’eccidio di Saraceni da lui commesso, si imbatte nella bellissima principessa Doralice e, invaghitosi della fanciulla, ne sbaraglia la scorta e la rapisce. La donzella, dopo un iniziale spavento, ricambia infine il sentimento amoroso”. E specularmente, per quanto riguarda il personaggio femminile il sito web di Baglio Aimone recita: “Doralice, bellissima principessa saracena figlia di Stordilano, Re di Granata, è promessa in sposa al moro Rodomonte. Nel corso del viaggio di ritorno verso casa, la ragazza viene sorpresa e rapida dal feroce guerriero Mandricardo a cui, superata l’incipiente apprensione, si abbandona per amore”. Una particolarità: per ulteriore vezzo grafico (e per attirare l’attenzione, logicamente) una delle lettere che compongono i nomi dei due personaggi è di colore diverso ed è “girata”. La “N” di Mandricardo e la “R” di Doralice. A parte il packaging, molto “ottico” e ben realizzato, dobbiamo dire che la scelta dei nomi (i complimenti vanno all’autore dell’Orlando Furioso, Ludovico Ariosto) è davvero particolare: oltre ai citati Mandricardo, Doralice, Agricane, Stordilano, Rodomonte, anche quello dell’azienda ha la sua originalità. Aimone infatti viene spiegato così: “I nomi della nostra azienda e dei nostri vini traggono origine dai personaggi della tradizione cavalleresca, trasportati poi nella tradizione siciliana dall’Opera dei Pupi. Il primo poema epico fu proprio “I quattro figli di Aimone” del XIII secolo, da cui nacquero i Paladini e le loro gesta, narrati da Ariosto e Boiardo nei romanzi Orlando Furioso ed Orlando Innamorato. Insomma delle belle storie nella storia. E il vino ci guadagna.