Vino Puro, Etichette Pure

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Primo, Frascati Superiore, Merumalia.

Ci sono etichette che difficilmente si spiegano. Inteso nel doppio senso della frase: non trovano giustificazione e non riescono a comunicare efficacemente. Questo packaging, relativo a un Frascati Superiore (Malvasia del Lazio, Greco e Bombino) dell’azienda Merumalia è un valido esempio (in negativo, per quanto riguarda le potenzialità di comunicazione). Si tratta di un’etichetta “neutra”, lineare, semplicistica, priva di stimoli ed emotività. Unica concessione a qualcosa di descrittivo, sia pure per immagini, l’accenno illustrato e rastremato di colline vitate, in basso, poco visibile, sotto alla scritta “Vino Biologico”, immagine eseguita con leggeri tratti dorati. Dove, per altro, campeggia una piramide che sembra quella posta nel cortile di ingresso del Louvre a Parigi. Per i restanti elementi che compongono il packaging-design le scelte grafiche sono state così facili che crediamo abbiamo occupato una mezz’ora di tempo a chi le ha create (questo, se vogliamo è un plus: più tempo da dedicare alla vigna, se il creatore è stato il titolare.
Etichette vino wine winelabels
Se invece il colpevole è stato un designer di “mestiere”, forse sarebbe meglio operare una presa di coscienza). Andiamo avanti: ci sono nomi che difficilmente si spiegano. Non solo il “Primo” di questa etichetta (molto semplice nel suo significato, poco distintivo) ma anche, ad esempio, quel “8nese” (curiosità: il vitigno si chiama “Ottonese”, cioè un Bombino, ma perché non scriverlo per intero?). Si salvano in corner “Vetus”, “Canto” e “Terso”. E per quanto riguarda il nome aziendale si può felicemente registrare una interessante commistione: “Merum”, vino puro e “Alia”, Dea del mare. Per tutto il resto c’è Master Card!