Diciamo subito che questa etichetta ha ricevuto un premio per la grafica (Tdc: Certificate of Typographic Excellence). In apparenza ci sarebbe poco da dire: si tratta di un packaging davvero molto semplificato. In realtà, come dicono gli esperti del settore, “nel meno c’è il più” (citando un famoso architetto). Vediamo quindi di analizzare questo “meno” (tutt’altro che un “minus”): carta goffrata e leggermente ambrata che fornisce una sensazione anche tattile di preziosità; caratteri di stampa semplici ma incisivi, chiari, statuari, senzienti; ed ecco il colpo di genio: le lettere della seconda parola “volano via” con una modalità che “trascina” la mente, stabilisce un corto circuito mnemonico, cattura l’attenzione.
Quella stranezza nel modo di scrivere (di posizionare le lettere, sostanzialmente) genera immaginazione: è il vento? È la strada? (Road) È un volo di gabbiani? È un gioco? È allegria? È un pizzico di follia e quindi di originalità. Tanto basta. Qualcuno potrebbe dire che questa etichetta è banale, noi diciamo che è ricercata. Ebbene, la ricercatezza risiede nei particolari di un’idea. E avere belle idee non è prerogativa di massa. Altrimenti sarebbero “capaci” tutti. Naturalmente tutte le informazioni che una bottiglia deve fornire al consumatore sono state raggruppate nel retro-etichetta, che risulta quindi tutt’altro che pulito. Comunque ordinato ed esplicativo per quello che serve. Complimenti a questo produttore neozelandese e all’agenzia di packaging che ha creato per loro l’etichetta in questione.
Quella stranezza nel modo di scrivere (di posizionare le lettere, sostanzialmente) genera immaginazione: è il vento? È la strada? (Road) È un volo di gabbiani? È un gioco? È allegria? È un pizzico di follia e quindi di originalità. Tanto basta. Qualcuno potrebbe dire che questa etichetta è banale, noi diciamo che è ricercata. Ebbene, la ricercatezza risiede nei particolari di un’idea. E avere belle idee non è prerogativa di massa. Altrimenti sarebbero “capaci” tutti. Naturalmente tutte le informazioni che una bottiglia deve fornire al consumatore sono state raggruppate nel retro-etichetta, che risulta quindi tutt’altro che pulito. Comunque ordinato ed esplicativo per quello che serve. Complimenti a questo produttore neozelandese e all’agenzia di packaging che ha creato per loro l’etichetta in questione.