Ha un nome particolare, compòsito, questo blend di Firriato, nota azienda siciliana. Un nome che comprende un inizio in inglese “bay” e un seguito in italiano “amore”, sia pure con una parola conosciuta ormai in tutto il mondo. Potremmo tradurre con “la baia dell’amore” e il romanticismo ci sta tutto, considerata anche la sagoma di una sirena che si scorge alla base dell’etichetta, proprio sopra al marchio. L’esperimento è ben riuscito: il nome è originale, curioso, con stereotipi “reinterpretati” quindi ravvivati nel loro incedere comunicativo. Originale anche la dicitura “Rosso di Rossi” per dire che il vino si compone di tre vitigni, Merlot, Sirah e Frappato (esiste anche un Bayamore bianco con la dicitura “Bianco di Bianchi” prodotto con Grillo, Inzolia e Viognier). Il design è equilibrato e ben studiato: in alto il volo di due gabbiani, in basso gli scogli che fanno da “base” per il nome aziendale. Si tratta sia pure di vini di fascia bassa, ma il sogno c’è.