Ogni Riccio un Capriccio


CapRiccio, Rosato,
Le Pòggiola. 

Il packaging non è un gioco. Ma qualcuno, per fortuna, decide di non prendersi troppo sul serio. Nascono etichette e parole scherzose che riescono ad attirare l’attenzione con simpatia. E’ questo il caso di una piccola realtà biologica toscana, con agriturismo e altre attività, che per il proprio Sangiovese in versione rosato (con l’aggiunta di una piccola parte di Canaiolo) propone un nome “capriccioso”. Insomma un gioco di parole: “CapRiccio”, dove la seconda parte del nome viene confermata dall’immagine del simpatico animale appuntito. Nel sito del produttore, il vino stesso viene definito come un capriccio, un’idea fuori dagli schemi (in questo caso perché frutto di vigne molto giovani), un obiettivo da raggiungere per dare soddisfazione in parte all’ego, in parte alla voglia di sperimentare. Ma non è finita qui: l’azienda si chiama “Le Pòggiola”, proprio così. Sembra un errore e invece la stranezza viene così spiegata nel sito web: “Le Pòggiola è un plurale irregolare che deriva dall’insieme di 5 poderi che in Toscana vengono detti poggi”. I Toscani sono simpatici, si sa. E anche noti per produrre ottimo vino e per avere allegria “da vendere”.