La Purificazione delle Etichette

Kàtharsis, Piceno Superiore, 
Az. Agr. San Filippo.

Dopo aver inanellato una serie di etichette “normali”, in alcuni casi anche abbastanza anonime, questa piccola azienda del Piceno sorprende tutti con una nuova serie di packaging dall’aspetto molto interessante, oltre che coraggioso. Il territorio è quello di Offida, terra di Pecorino (il vino) e di altre uve autoctone di pregio. Il vino di cui presentiamo l’etichetta (ci scusiamo per la scarsa qualità dell’immagine ma per ora è l’unica disponibile in rete) è un blend di Montepulciano (d’Abruzzo) e Sangiovese, e si distingue, oltre che per il design, anche per il nome: “Kàtharsis”. L’origine greca di questo nome è nota: deriva da kathairo, cioè “purifico”. Per farla breve, secondo Aristotele la catarsi è la purificazione dalle passioni. Non approfondiamo, il vino può certamente considerarsi una passione, dalla quale di solito non ci si vuole liberare. Sta di fatto che il nome è evocativo, misterioso, colto, magnetico. Così come l’etichetta con quella macchia di territorio ben rappresentata, in pratica, con un buco nella carta dell’etichetta. Nient’altro salvo le coordinate geografiche dell’esatto punto dove sono collocate le vigne. Possiamo parlare quindi di modernità cartotecnica in cultura ellenica. E di una certa purezza del design.