So What!, Terret, Domaine Le Briesau.
Questa piccola e diciamo pure giovane cantina francese (nata nel 2009) ha preso in prestito, per questo vino, un famoso refrain caro ad Andy Warhol: “So What!”. Un nome originale per un vino. Che potrebbe far pensare a molte cose insieme. Più di un nome, molto più di due parole: si tratta di uno stile di vita, di una filosofia tutt’altro che spicciola, di una apparente superficialità che scava invece in profondità. Di certo non per tutti, così come non erano per tutti le bravate artistiche del Warhol dei tempi migliori. Il punto esclamativo rosso afferma, sottolinea, sancisce, rafforza. Traducibile in italiano con un intercalare tipo “E allora?”, può essere ulteriormente dispiegato in “Chi se ne importa!”, del parere degli altri, del destino, dei fatti della vita, del semaforo rosso (ma anche di quello verde), del bello e del brutto, delle miserie ma anche delle nobiltà del mondo. Un forma di autodifesa psicologica che l’instabile Andy aveva progettato per sé e consigliato agli altri. Sull’etichetta di questo “petillant” vediamo il disegno di una coppia, lui e lei, in confidente atteggiamento, forse lui corteggiante, lei con il calice in mano a sancire il ruolo del vino come frangente introspettivo più che elemento oggettivo. Un invito a sorbire (non a subire) quello che il Grande Sceneggiatore ci propone (e quel che ci propina) senza fare un plissè, con olimpica compiacenza e suadente complicità. Ovunque e comunque. Un “chissenefrega” cosmico elevato a principio e fine di ogni esistenza libera e felice, accompagnata da una sana inconsapevolezza del vivere.