Colle Ventoso, Spergola, Cantina Arceto.
Grazie alla mirabile opera enoculturale della Compagnia della Spergola, possiamo riscoprire l’esistenza di un vitigno quasi sconosciuto che alligna sui colli di Reggio Emilia. Si tratta appunto della Spergola di Scandiano, a lungo confusa con il Sauvignon Blanc ma di genere indipendente. D’accordo, il vino in questione, qui rappresentato, è un “frizzantino”. Ma ci sta. A volte, in estate. A noi qui interessa far notare l’etichetta, sicuramente di livello. Sia concettuale che artistico. Partiamo da quello che si legge: Cantina Arceto (il produttore, che fa parte del gruppo Emilia Wine), Colle Ventoso (il nome del vino), Colli di Scandiano e Canossa (la denominazione di origine) e infine Spergola (il vitigno). Colle Ventoso è un bel nome, molto semplice, diretto, lineare, dice quello che deve dire in modo chiaro e comprensibile. Certo non è un folgorante esempio di creatività, ma pone al centro una questione che è molto importante per l’uva: l’areazione continua dei vigneti che assicura la salubrità del frutto. Certamente si tratta anche di una importante caratteristica geo-meteorologica, che infatti viene confermata dal visual: il volo di una colomba variopinta. O forse altra specie di volatile, qui illustrato in modo molto fantasioso con uno stile che ricorda le opere in dècoupage del grande Emanuele Luzzati (celebre il video in animazione della Gazza Ladra, su musica di Rossini). Insomma si tratta di un packaging che espone un nome semplice ma di contraltare mostra un design molto originale, in grado di attirare attenzione e quindi di generare memorabilità.