Per Sba Glio, Barbera d’Alba, Saracco.
Sarà anche avvenuta per sbaglio la decisione di produrre 3000 bottiglie inaspettate di Barbera, ma a noi sembra che lo sbaglio sia continuato anche nella realizzazione dell’etichetta. Nel mondo enologico la sequela dei vini “sbagliati” è lunga: molti nomi, etichette, storie, accennano a errori o disattenzioni che hanno portato alla nascita di vini più o meno improbabili. Alcuni errori sono stati provvidenziali, come quello che ha portato a produrre l’Amarone, sfuggito di mano a qualche cantiniere distratto. In questo caso sembra ci sia stata una decisione improvvisata, un esperimento, un tentativo, quello di vinificare grappoli di Barbera che non rientravano nel piano vendemmiale. E’ nato così questo “Per Sbaglio” che in etichetta viene indicato in tre parti: “Per Sba Glio”, una “raffinatezza” grafica che, tra le altre cose, non riusciamo proprio a comprendere. Affermare così, in prima battuta, proprio nel nome del vino, che il prodotto, il vino contenuto in quella bottiglia è nato in via incidentale non è propriamente valoriale. Non porta alcun tipo di pregio, anzi, va nella direzione opposta. Per il resto, cosa dire di questa etichetta? Che non dice molto di più. Fondo bianco, la tipologia del vino alla base e letteralmente in un angolino in basso a destra il nome del produttore. Che tra l’altro è di ottima fama, non uno sconosciuto. Certo, come già detto all’inizio si tratta di una partita ristretta di bottiglie che ogni anno si limita a 3000 pezzi, frutto di poco più di un ettaro di vigna. Ma perché non dotare questo vino di una dignitosa etichetta? Perché condannare queste bottiglie all’oblìo di un packaging insussistente?