L’Imprevisto, Chianti, Niccolò Lari.
Le etichette di questo giovane produttore toscano sono molto essenziali. Di tutte quelle in gamma abbiamo voluto mostrare questa, perché a suo modo è la più sorprendente. Si tratta di un Chianti (Sangiovese): il nome del vino è “L’Imprevisto”. In etichetta si vede un pesce rosso che ha scelto la libertà saltando fuori dalla propria “casa”, una boccia di vetro piena d’acqua (ma potrebbe essere anche la parte superiore di un calice di quelli panciuti). Oltre a questi elementi vi è unicamente il nome e cognome del titolare, alla base del packaging. Curioso il fatto che la parola “Chianti” sia scritta sull’acqua: fa un certo effetto. Ma a parte questa sfasatura, il design risulta senza dubbio attenzionale. Il pesce rosso (qui di tonalità arancione) si staglia, grazie al colore, sul resto dell’etichetta (fondo bianco) e la “mossa” stessa del pesce, il salto, il gesto sovversivo, il tentativo di fuga, o chissà, il tentato suicidio, incuriosisce. Forse è il destino del pesce a destare interesse: si salverà? Si starà tuffando in un tino di vino, stanco di “bere” acqua? Perché lo ha fatto? E così via, a fantasia. E’ come in quei film dove il finale viene lasciando in sospeso (e quindi a disposizione dello spettatore), come in Thelma e Louise. Certamente siamo di fronte a un’etichetta davvero particolare, trattandosi di un Chianti. A volte serve coraggio, questo pesce rosso e il vignaiolo titolare dell’azienda sembrano esserne provvisti a dovere.