Passio, Barbera d’Asti, Cascina Collina.
Quando si dice “fai le cose semplici”. E ne esce un’etichetta come questa. Non sempre la semplicità è fattore vincente. Ma vediamo di sfruttare questo esempio per fare alcune considerazioni estetiche e pratiche. L’azienda in questione è anche agriturismo e si trova a Nizza Monferrato, località nota per la Barbera, soprattutto dopo la recente attribuzione della Docg. Pochi elementi molto chiari, distinti, nel packaging: in alto una discutibile stilizzazione di un gruppo di alberi, presumibilmente cipressi. Perché discutibile? Perché di solito questa raffigurazione ricorda la Toscana. Ma diciamo pure che potrebbe portare “italianità”. E’ necessario precisare che l’azienda Cascina Collina appartiene a due norvegesi, Hilde e Stein, che si sono trasferiti in Piemonte nel 2015, ampliando poi l’attività enoturistica. Infatti il sito internet è solo in lingua inglese e norvegese. Tornando all’etichetta: sotto agli alberelli vediamo il nome dell’azienda, scritto in modo lineare, ben leggibile, procedendo ancora verso il basso, denominazione del vino (vitigno) e infine, in un tassello colorato alla base, il nome del vino, “Passio”, dal latino, che però non significa passione, bensì, sofferenza, patimento dell’animo, dolore morale, malattia, accidente. Questo secondo la maggior parte dei dizionari. Il design, come detto all’inizio, è molto spartano: fondo bianco e pochi e ben distinti elementi. Non dispiace, forse qualche emozione in più avrebbe giovato rispetto a questa soluzione molto didascalica. Ma in fin dei conti meglio chiarezza che confusione.