Una visione moderna che scaturisce da un tradizione antica. Quella della cooperativa vinicola, oltre al territorio e al modo di fare vino. Le etichette della Cantina (Cooperativa) di Nizza (Monferrato) hanno un piglio dinamico, un taglio contemporaneo, soluzioni tecnologiche avanzate. Come ad esempio quella che vediamo qui a sinistra che veste il Moscato dell’azienda, fiore all’occhiello di quelle colline. Il nome del vino, “Orifiamma” si merita un excursus: Treccani ci consente di scoprire che “orifiamma viene dal francese oriflamme, che sarebbe una bandiera di colore rosso cosparsa di stelle o di fiamme d’oro e terminante in due o tre punte bordate da una frangia di seta verde e oro, originariamente insegna dell’abbazia di Saint-Denis, alla periferia settentrionale di Parigi sulla riva destra della Senna, e dal secolo 12° al 14° insegna militare dei re di Francia”. E per essere un po’ patrioti (visto che i piemontesi tendono lo sguardo quasi sempre, nostalgicamente, oltr’alpe) aggiungiamo che “Dante usò la parola per indicare la parte più luminosa dell’Empireo, nel centro della quale siede Maria: ‘così quella pacifica oriafiamma nel mezzo s’avvivava’“. A parte le francofilìe, complimenti, gran nome che nella sua semplicità porta con sé tutto il valore storico e anche organolettico del Moscato delle colline astigiane. La grafica in etichetta non delude, con soluzioni decorative di grande gusto e inchiostri e goffrature di pregio. Complimenti ai soci cooperatori.