Un Vino Arancione, ma è un’Illusione

Ende Oktober Gold, Albarossa, 
Az. Agr. Gaggino (Roberto Urscheler).

Il cognome del produttore di questo vino (arancione fuori, ma decisamente rosso dentro) tradisce origini teutoniche delle quali non si trova traccia nei racconti della storia di famiglia, ma che si rispecchiano nel nome di questo vino: “Ende Oktober Gold”. L’anamnesi della famiglia racconta di origini antiche nel territorio di Mombaruzzo, Piemonte. In effetti il ramo piemontese è quello materno di Roberto, il bisnonno si chiamava Paolo Gaggino, ecco perché cognome tedesco ma radici italiane. Certo la volontà di dare un nome in tedesco a un vino molto italiano non si comprende fino in fondo. Potrebbe giustificarlo un’alta percentuale di vendite in Europa. Questo sì. Il vino è il risultato della coltivazione del vitigno Albarossa, un incrocio tra Barbera e Nebbiolo di Dronero ad opera del celebre professor Dalmasso (un Nebbiolo particolare, che alligna sui terrazzamenti alle pendici delle Alpi Marittime, poco oltre Cuneo, non distante da Francia e Liguria). Vino italico quindi, derivato da due vitigni emblematici dei territori del Nord. Veniamo all’etichetta: molto arancione, insolito colore per un vino rosso, certamente attira l’occhio. In alto lo stemma di famiglia, in grande evidenza, con la scritta “il Blasone e l’Arme” e a lato le iniziali dell’attuale titolare “R” a sinistra per Roberto e “U” a destra per Urscheler (quindi dal nome al cognome, corretto). Al centro il nome del vino (difficile da pronunciare e da digerire… per chi non è avvezzo al tedesco sarebbe “l’Oro di fine Ottobre”, che potrebbe deviare la percezione verso un passito che non è). Poi la menzione del vitigno e in basso la firma del vignaiolo (mmmh… qui cognome e nome) con la dicitura, poco leggibile, “vinificato con uve di proprietà”, affermazione importante meritevole di una migliore esposizione. Nel complesso alcune scelte di comunicazione non sono totalmente condivisibili, ma l’orgoglio di chi produce questo nettare è alto e fiero. E il vino, dicono, molto buono. Salute!