Su segnalazione e selezione di Sara Missaglia che ringraziamo, ecco una nuova puntata della sequela dei vini molto regionali. Davvero particolare questo Trebbiano prodotto in terra di Lambrusco! L’azienda agricola infatti ha sede a Castelvetro in provincia di Modena. Si tratta di una bottiglia che consente diverse narrazioni interessanti. Innanzitutto il suo nome, espressione dialettale per “Trebbiano”, anzi, precisamente la traduzione di “Tarbianaaz” sarebbe “Trebbianaccio”, con quel fare vezzeggiativo al limite del peggiorativo. Un prodotto enologico particolare anche per la produzione: si noti, in piccolo, sotto al nome principale, la dicitura “(il murato)”. Questo perché viene prodotto con macerazione sulle bucce per 2 mesi in una vasca chiusa, imitando una antica pratica contadina che consisteva nel chiudere le vasche di cemento con una sigillatura in gesso, con una piccola apertura per far sfiatare l’anidride carbonica come residuo gassoso della fermentazione. Questa modalità si chiamava “pratica della muratura”. L’etichetta si presenta in modo molto semplice, quasi una di quelle stampe da tipografia improvvisata. Fatto salvo l’unico elemento graficamente più complesso, sulla sinistra: il bollo/marchio del produttore in rosso acceso. Un ultimo vezzo: la firma “Graziano” sotto al nome, in corsivo. Orgoglio contadino che male non fa.