Secondo Treccani la parola caos (anche “cao” o “càosse”, dal latino “chaos”) contiene la stessa base di un verbo greco che significa “essere aperto, spalancato”. In particoalare: “nelle antiche cosmologie greche sarebbe il complesso degli elementi materiali senza ordine che preesiste al κόσμος, cioè all’universo ordinato”. In italiano “caos” ha acquisito un significato negativo, di confusione e disordine che non vogliamo nemmeno prendere in considerazione, tanto è complesso ed elevato il significato originale. Il caos (in questo caso, il nome esatto del vino è “Il Chaos”) vuole essere l’inizio di tutto, la terra e il cielo, la natura e la biodinamica (adottata da questo produttore, con lavorazioni esclusivamente in anfora) la forza degli elementi, l’immensa ricchezza culturale e storica del vino, la voglia di ricominciare ad ogni vendemmia, lo spirito degli antenati, la passione per il proprio lavoro. In etichetta questa “confusione positiva di elementi” viene ben rappresentata da un groviglio di tratti di forma arrotondata, una illustrazione ipnotica che sicuramente attira l’attenzione. Un bisticcio percettivo ci fa credere che il nome del vino possa essere “Enoz”, le dimensioni ingannano (e si tratta di un errore). Tra l’altro il nome ufficiale, diciamo burocratico, dell’azienda è “Masseria Torricella” (considerata come azienda agricola che comprende anche la produzione di olio d’oliva). Bella la carta utilizzata per l’etichetta: materica, preziosa e genuina al tempo stesso. Grazie a Sara Missaglia per aver segnalato questa interessante etichetta.